ACHENI Cucina ed eventi privati

ACHENI Cucina ed eventi privati

Instagram può essere un mondo meraviglioso, soprattutto se ti fa scoprire delle chicche incredibili e ti dà la possibilità di intrecciare amicizie che da virtuali diventano reali.
Ed è grazie a questo straordinario social che ci siamo imbattute nel profilo di “Acheni”, nato dalla creatività di due giovani ragazze unite dalla passione per la cucina.
Oggi vi raccontiamo la loro storia che ci ha conquistate sin da subito. Una storia di cuore e di coraggio che profuma di libertà. Quella di Francesca ed Hélène, due bianchi ombrellini di Tarassaco trasportati dal vento verso i loro sogni.
“Sei anni fa abbiamo avuto l’opportunità di frequentare ALMA, la scuola di cucina italiana capitanata, all’epoca dal Maestro Marchesi. È stato lì che ci siamo incontrate per la prima volta.”
A queste due talentuose chef va il merito di aver portato a Matera un progetto originalissimo, quello delle Supper Club. Una sorta di appuntamento al buio dove dieci commensali s’incontrano per la prima volta attorno al tavolo di una prestigiosa dimora materana.
“Queste cene segrete hanno il meraviglioso potere di unire il calore di una casa alla possibilità di fare nuovi incontri dai quali possono nascere nuove amicizie, collaborazioni e, perché no, anche amori.”Una tendenza che sta spopolando all’estero e nelle principali città italiane. Un nuovo modo d’intendere la convivialità e l’uscita a cena che invita a lasciarsi andare per scambiare quattro chiacchiere con i propri vicini di gomito.

“Dopo aver lavorato in giro per ristoranti stellati, nazionali ed internazionali, abbiamo deciso, in Spagna, di salire su di un caravan Eriba del’69 sul quale preparavamo e vendevamo icone dello streetfood nazionale. Questo ci ha regalato una nuova visione della maniera in cui volevamo svolgere la nostra professione: non eravamo più disposte a rimanere chiuse fra quattro mura, non appartiene al nostro modo di vivere in continuo spostamento. Questo è stato il presupposto fondamentale che ci ha portate a scegliere il Supper Club come modus operandi.”Nulla è lasciato al caso durante l’organizzazione di queste serate. Francesca ed Hélène amano curare ogni dettaglio con stile ed eleganza: dalla scelta della location al menù, dalla carta dei vini sino alla mise en place.
“Non sappiamo mai cosa ci ispirerà: se una pianta nuova, un incontro ravvicinato con qualche animale selvatico, delle ricette antiche e quasi dimenticate o un viaggio. Ogni volta c’è un elemento diverso che prende il sopravvento e ci guida alla stesura dei nostri menù. La cosa fondamentale è non giudicarsi. Lasciamo che la tecnica s’impadronisca delle idee in modo da sviluppare sempre nuovi piatti.”

Per quanto ci riguarda l’esperienza del Supper Club è stata superata a pieni voti. Impossibile dimenticarela bellezza della mansarda che ci ha ospitato, il gusto di quei piatti che hanno fatto danzare le nostre papille al ritmo dei brani blues in sottofondo,la complicità che si è subito creata con gli altri ospiti, la faccia di Valeria mentre gustava il suo semifreddo al caffè o quella di maritino quando mi intimava di smettere di mangiare altrimenti sarei tornata a casa rotolando.
Se anche voi avete voglia di vivere quest’esperienza magica, o di aprire le porte della vostra casa per ospitare questo evento, vi consigliamo subito di contattare le ragazze di Acheni. Potete mandare una mail o scriverle direttamente su Instagram e Facebook. Sotto vi lasciamo tutti i contatti e il menù della serata.
Ma fatelo subito prima che i posti finiscano sold out. E poi non dite che non vi avevamo avvisato, eh?! 😉

CONTATTI

ACHENI
Cucina ed Eventi privati
achenicucina@gmail.com
Ig @achenicucina
Fb A C H E N I 

MENU
Benvenuto / cocktail gin e finocchietto selvatico accompagnati da pane al malto fatto in casa, pollo speziato al sale, maionese all’arancia e lattuga fresca.
Prima Portata / verdure invernali endemiche e tuorlo d’uovo cotto a bassa temperatura (Cavolo rapa Glassato, topinambur e crema di sesamo, senape selvatica e citronette).
Seconda Portata / polpettine di pane al profumo di menta e agrumi, panna al limone e Sezioni greggio di rapa bianca lunga.
Portata principale / controfiletto di podolica cotto con burro al caffè, joux, sponsali brasati, caprino fresco
Pre dessert / gelatina sferica di Acqua di pomodoro trasparente, Lampone fresco, basilico cristallizzato
Dessert / ananas infornato con sciroppo di spezie, gelato al latte
DOPO cena / semifreddo al caffè, croccante di mandorle e meringhe Accompagnato da cioccolata calda al caffè e nocciole TOSTATE
VINI
– Villa Santera, Leone de Castris (Primitivo 100% vinificato rosato)
– Tittà, Masseria Cardillo (aglianico e primitivo, rosso corposo)
– 11 Filari, San Marzano (Primitivo di Mandria dolce naturale, vino da meditazione)

Burro Salato Il bistrot che non c’era

Burro Salato Il bistrot che non c’era

Invitare qualcuno a pranzo vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che passa sotto il vostro tetto –  diceva Anthelme Brillat Savarin. E questa felicità la potrete assaporare con tutti e cinque i sensi se deciderete di prenotare un tavolo da Burro Salato, così come abbiamo fatto noi. Tra l’altro è anche scritta, a chiare lettere, sul loro menù che propone piatti della cucina francese mescolati ad ingredienti del territorio lucano.

Interno Burro Salato Mater

Colori chiari, luci sospese, musica parisienne in sottofondo e un particolare senso di intimità. Ogni angolo è curato nei minimi particolari con stile ed eleganza. Si mangia tra vasetti di fiori freschi e il verde dell’edera rampicante che sembra invitare la natura a far parte degli interni. Inutile dire che già è entrato nella lista dei nostri posticini del cuore.

Per un attimo, per essendo nel centro di Matera, sarete catapultate in atmosfere romantiche che ricordano quelle parigine. Non c’è da stupirsi se guardando fuori dalla finestra vi sembrerà di vedere la Torre Eiffel specchiarsi lungo la Senna.

Isabella, avvocato, e Agostino, ex gioielliere con la passione per la cucina, sono i padroni di casa di questo adorabile bistrot in via Rocco Scotellaro a due passi dalla Cattedrale barocca di San Francesco.

“Siamo innamorati della Francia. Una terra che conosciamo benissimo perché a Parigi vivono il fratello e la moglie di mio marito. Da tempo avevamo un sogno nel cassetto: quello di aprire un ristorante che ci riportasse alle atmosfere sognanti delle maison di campagna. Mio marito, Agostino, stanco del suo lavoro di gioielliere, decide così un bel giorno di seguire la sua grande passione. Così s’iscrive ad una scuola di alta gastronomia francese a Parigi.”

Il piatto tipico sono le Gallettes. Si tratta di sfoglie realizzate con farina di grano saraceno, acqua e sale. Quindi sono perfette per gli intolleranti al glutine.

Volete qualche nome? Et voilà… la Gallette Complète che è la tipica bretone con Emmentale fuso, uovo occhio di bue e prosciutto cotto di Norcia (perché i loro prosciutti sono solo di Norcia). La Galette ai formaggi francesi e funghi champigon, la Galette al salmone affumicato o quella al tartufo nero con uovo strapazzato e aromatizzato. Insomma ce n’è per tutti i gusti. Una più buona dell’altra.Dovete solo provarle. Accompagnatele al Sidro di mele così come vuole la tradizione bretone.

La nostra preferita? E’ la Gallette con la salsiccia pezzente (presidio Slow Food di Giovanni Ciliberti) con funghi cardoncelli, pecorino canestrato e peperone crusco. Noi la ordiniamo sempre e non ci delude mai!

Buonissime anche la quiche Lorraine e quella al porro. E ora che arrivano i primi freddi potrete riscaldarvi anche con una gustosissima soupe à l’oignon. Noi non vediamo l’ora!!! Così come è possibile trovare una vasta scelta di formaggi senza lattosio nostrani e made in France.

Ricca anche la carta dei vini. Presenti quelli del territorio con qualche fuga in Puglia e in Francia. Potrete scegliere tra rosati, bianchi, rossi ma anche vini da dessert francesi.

Ed ecco arrivare il carrello dei dessert. Dolci tentazioni alle quali è impossibile resistere. E che ogni volta mi fanno sospirare: “Amen, domani correrò qualche km di più!”

Dalle crêpes dolci al gelato di pistacchio e crema Chantilly con all’interno una bacca di vaniglia del Madagascar che vi si scioglierà in bocca. Dai mega Macaroon al caffè ripieni di mascarpone fino ad arrivare alla torta Charlotte o la millefoglie di vaniglia.

Forse la cintura inizierà a stringervi in vita, ma dopo una cena così vi sentirete in pace con il mondo. E uscire da qui sarò solo un dispiacere. Così guardando l’insegna di Burro Salato non potrete far altro che esclamare: Au revoir, mon chérie!

 

CONTATTI

Burro Salato
Crepes et Galettes
Via Rocco Scotellaro, 7
75100 Matera MT
burrosalato.mt@gmail.com
Tel. 0835 240469
Cell. 348 5837347
Ig @burrosalato_crepes_et_galettes
Fb Burrosalato Crepes Et Galettes

CASTELMEZZANO La perla delle Dolomiti lucane

CASTELMEZZANO La perla delle Dolomiti lucane

Castelmezzano è un piccolo gioiello delle Dolomiti lucane. Bella da lasciare senza fiato con le sue casette colorate e protetta da giganti di roccia che sembrano antiche sentinelle pronte a vegliare sulla pace e sulla tranquillità di questo pittoresco comune della provincia di Potenza.

D’inverno Castelmezzano profuma di legna di quercia e di cedro che arde dai comignoli. Ha l’aria frizzante di un cielo azzurro che si alterna a nuvoloni improvvisi di temporale.
Ti abbraccia come una morbida coperta di lana. Ha la gentilezza della signora del bar del paese che ti offre una tazza di caffè caldo  e ti accoglie come un’amica di sempre.
È il posto perfetto dove poter trovare un rifugio accogliente lontano dallo stress e dalla frenesia in cui molto spesso le grandi città ci costringono.
Castelmezzano ti entra nel cuore. Non a caso è stato proclamato uno dei borghi più belli d’Italia. E se ancora non lo conoscete, avete il dovere morale di andarci.Allontanate gli occhi dal vostro smarthphone e ammirate gli splendidi colori del fogliage che in questa stagione sapranno davvero sorprendervi. Una tavolozza di ocra, verde, bruno e purpureo dipingono la natura di questo luogo romito quasi sorpreso di sentirsi ammirato.Castelmezzano si visita tranquillamente a piedi, ma c’è da scarpinare però. Quindi vi raccomandiamo scarpe comode! Passeggiando per le vie del paese è facile fermarsi all’improvviso colpiti da uno scorcio che sembra quasi uscito da una fiaba dei fratelli Grimm. Le scale ripide, che si aprono tra i vicoli, invitano a salire alle vette sovrastanti per godere dei meravigliosi panorami. Riempite lo sguardo di tanta bellezza autentica osservando i gerani in fiore che decorano finestre e balconi o i tralci di vite che si arrampicano sulle pareti. Se poi volete immergervi a pieno nella tradizione enogastonomica lucana fermatevi alle numerose bancarelle, che sbucano come funghi per le strade, e chiedete di assaggiare sua maestà il Provolone impiccato. Chiamato così perchè il malcapitato formaggio viene legato all’estremità con una corda per poi salire al patibolo sulle piastre bollenti. Con il calore il caciocavallo si scioglierà e finirà spalmato dritto-dritto sulla vostra fetta di pane abbrustolito.
Vi è venuta fame, dite la verità? 😉

Tra i dolci tipici, invece, non perdetevi le Crostole, bagnate con miele e origano. La tradizione, nata nell’800, narra che durante i matrimoni si offrivano le Crostole a tutti gli invitati. Tradizione che pare continuare ancora oggi. Buonissime…noi, da vere golosone, ne abbiamo portato a casa un vassoio intero!
Piazza Caiazzo è il cuore della vita cittadina. Qui si erge la chiesa madre di S. Maria dell’Olmo con la sua bella facciata in stile romanico. Al centro una piccola nicchia ospita l’affresco di San Rocco protettore del paese. Tra i palazzi degni di nota vi segnaliamo: Palazzo Ducale, appartenuto alla famiglia dei De Lerma, ultimi signori di Castelmezzano, e Palazzo Coiro con il suo imponente portale in pietra locale. Databile XIX secolo.Percorrendo la strada principale, raggiungerete i ruderi del castello di epoca normanna. Armatevi di buona volontà e salite fino in cima alle scale. Ci sarà da faticare un po’, e magari vi verrà anche il fiatone, ma dopo sarete ripagati da una vista spettacolare e vi sembrerà di toccare il cielo con un dito!
Ancora oggi sono visibili una parte del muro di cinta, una cisterna per la raccolta delle acque meteoritiche e la lunga e ripida scalinata scavata nella roccia che conduce ad un probabile posto di vedetta da dove era possibile sorvegliare la sottostante vallata del fiume Basento.Tutto questo movimento vi ha messo un certo appetito? Fate una pausa alla Trattoria da Spadino. Sedie in legno, tovaglie quadrettate bianche e rosse rendono l’ambiente davvero rassicurante. Perfetto per rilassarsi e fare quattro chiacchiere gustando piatti genuini. Noi abbiamo ordinato gli Strascinati con funghi cardoncelli, una bella grigliata di carne e brindato con un bicchiere di vino rosso!Sappiate che vicino Castelmezzano c’è un altro bellissimo borgo da visitare: Pietrapertosa. Come raggiungerlo?Ai visitatori più tranquilli consigliamo di attraversare il ponte di pietra, di epoca romana, dal quale potrete ammirare tutta la vallata.
Se invece siete spericolati e amate le emozioni forti (ma soprattutto non soffrite di vertigini!!!)  potrete lanciarvi nel: Volo dell’Angelo. Imbracati, in tutta sicurezza, e agganciati ad un cavo di acciaio, ad un altezza di 1019 mt,  potrete provare per qualche minuto l’ebrezza del volo godendo dello splendido panorama sottostante. Il tutto da un punto di vista davvero privilegiato di cui possono godere solo le creature alate. Sarà sicuramente un’avventura fantastica, unica in Italia e nel mondo per la bellezza del paesaggio e per l’altezza massima di sorvolo.
A voi la scelta! Ma sappiate che se optate per quest’ultimo dovete tener presente che si svolge solo nel periodo estivo tra Giugno e Settembre.
Che dite? Vi abbiamo convinte a partire? A Castelmezzano ospitalità, sorrisi e cortesia sono di casa! 😉

DOVE DORMIRE:
B&b Al cuore del Borgo
Cell: 3208696246

MUSMA

MUSMA

Appassionati d’arte? Benvenuti al Musma, allora!
Quello che vi sto per mostrare è il più importante museo italiano dedicato alla scultura contemporanea. Tappa obbligata per chiunque venga a visitare Matera.
Potete mancare proprio voi?

Un vero gioiello a due passi da piazza Duomo, la zona più antica e più alta della città. Una bella scoperta. Un luogo in cui perdersi per qualche ora lasciandosi alle spalle la frenesia della vita quotidiana. A tu per tu con i più grandi maestri del’900, da Kengiro Azumo a Marcello Mascherini, da Giacomo Manzù ad Arnaldo Pomodoro, fino a Fausto Melotti.

Nella splendida cornice di palazzo Pomarici sono custodite più di 400 opere tra sculture, ceramiche, medaglie, gioielli, disegni e incisioni. La storia di quest’elegante dimora è legata al nome di Cesare Pomarici, ricco notaio della provincia di Potenza, il quale nel 1682 sposò l’aristocratica materana Gaetana Firrau.
Pochi anni dopo, nel 1687, i due piccioncini acquistarono questo edificio signorile, che svetta sui tetti del Sasso Caveoso, e vissero su quei 2000 mq felici e contenti con tanto di pargoli. Praticamente due cuori e una capanna…
Ancora oggi i materani lo chiamano “Palazzo Pomarici” in onore della famiglia o “Palazzo delle cento stanze” per le sue enormi dimensioni.

Passeggiando per le sale, dei piani nobili, potrete respirare tutto il fascino delle atmosfere d’antan. Se c’era un’aristocrazia a Matera abitava qui tra i soffitti, con i bei cornicioni, e le alte finestre. Ma ritorniamo alle opere. Qui ammirerete sculture più classicheggianti.  Mi hanno colpito particolarmente le terracotte di Arturo Martini o “Il Birichino” di Menardo Rosso, del 1883. Rappresenta un bambino sorridente. Nella ricerca plastica del volto è evidente l’influenza del francese Rodin. Non trovate?

O la Donna accovacciata di Emilio Greco, costruita attraverso la linea curva. Qui è racchiusa tutta la sensualità della terra siciliana. Occhio, il materiale vi ingannerà. Sembra bronzo ma, in realtà, si tratta di gesso-patinato. Nelle altre sale ci sono sculture decisamente più moderne. Troverete opere dell’astrattismo e qualcosa della cultura sud-americana.

Ma il Musma è anche stato ribattezzato “museo dell’amicizia” perché è fatto di donazioni di galleristi. Al buon cuore dell’editore milanese Vanni Scheiwiller e della moglie Alina Kalczynska si deve la sua ricca biblioteca e molte opere d’arte. Un luogo che diventa anche degno coronamento all’incontro tra amiche. Per questo ho deciso di andare a visitarlo con la mia amica Simona. Tra l’altro, neanche ci fossimo messe d’accordo, ci siamo presentate come le gemelle Kessler, con lo stesso cappottino rosa…Ah, questione di feeling!

Dalla corte principale si accede a sette ampie grotte, interamente scavate nella roccia calcarenitica. Gli ipogei rappresentano una location davvero suggestiva dove le sculture moderne, incastonate nel tufo, sembrano pietre preziose montate su antichi monili. Qui potrete ammirare opere dell’espressionismo astratto, della scuola di New-York degli anni’30 e del 900.  Un gioco di volumi dove i pieni e i vuoti delle sculture si fondono armonicamente con quelli dell’architettura dei Sassi. Un tempo questi antichi ambienti erano utilizzati dalla famiglia Pomarici come stalle e ricovero per le carrozze, granai per la conservazione delle derrate alimentari e frantoi, come testimoniano i palmenti, le grandi vasche per la pigiatura dell’uva.

Le “Sale della Caccia” sono delle vere e proprie chicche nascoste all’interno del bel palazzotto. Tra queste antiche mura è custodita una ricca collezione di ceramiche. Guardatevi intorno e contemplate le bellissime pitture parietali settecentesche raffiguranti scene di caccia, scorci di vita bucolica e decorazione a grottesche. L’effetto Wow è garantito!

Un capitolo a parte meriterebbero i meravigliosi cancelli. Vere e proprie opere d’arte realizzate da maestranze locali su disegni di artisti.

Quando ho lasciato il Musma, un po’ ho invidiato quelli della fondazione Zétema che vivono immersi tra poesia, arte e bellezza. Beati loro!

CONTATTI
Musma
Museo della scultura Contemporanea
Via S. Giacomo, 75100 Matera
www.musma.it

GIORNI E ORARI DI APERTURA
dal 7 novembre al 14 marzo: 10.00 – 14.00 (apertura pomeridiana straordinaria: € 25,00 + Visita guidata: €25,00)
dal 1° ottobre al 5 novembre e dal 15 marzo al 31 marzo: 10.00 – 18.00
dal 1° aprile al 30 settembre: 10.00 – 14.00 / 16.00 – 20.00

Aperto dal martedì alla domenica.
Giornata di chiusura il lunedì (escluso i giorni festivi).
Il museo è chiuso il 25 dicembre, il 1 gennaio e il 2 luglio.

PINO OLIVA Una vita a colori

PINO OLIVA Una vita a colori

Quando mi capita di intervistare un artista, parto sempre molto entusiasta ma, anche un po’ prevenuta. Perché, diciamocela tutta, spesso artista fa rima con montato, spocchioso, arrogante, insomma un super-uomo in preda al delirio di onnipotenza, quasi fosse un Dio sceso in terra tra noi comuni mortali.
Così quando Pino Oliva ha accettato di raccontarsi per Matera Secrets si sono fatti avanti prepotenti i soliti dubbi: Chissà che tipo sarà? E se mi risponde in croce? E se è antipatico? E se mi manda via dicendo che non ho capito niente delle sue opere?
Vabbè adesso gli invio una mail e disdico tutto.
Ehi?? Sto scherzando, naturalmente!
Non è stato niente di tutto ciò.
Anzi, devo ammettere, che è bastato un suo sorriso cordiale e una stretta di mano vigorosa per farmi ricredere seduta stante. Perché chiariamo subito una cosa: Pino Oliva oltre ad essere un artista è anche un vero signore nei modi e nell’animo. Ed ora capirete perché.

Nato a Matera nel 1965. Una laurea in legge nel cassetto e un sogno. Non quello di fare l’avvocato certo, ma di seguire quel suo cuore audace e coraggioso che già sapeva bene dove condurlo. In Italia la sua fortuna è legata al fumetto; infatti, molti dei suoi racconti sono stati pubblicati su riviste nazionali. Ma lui è tanto altro: grafico, illustratore, musicista, pittore. Insomma un artista a 360 gradi.
Il fumetto è l’arte del racconto. Quindi è molto minuzioso, impegnativo come lavoro. Nella pittura, invece, io mi libero dal disegno perché le forme le imprimo con i colori.  E’ un momento di ricerca interiore. Ma pittura e fumetto sono il mio mondo. Non faccio distinzione, tutto nasce sotto il cappello della creatività”.

Se passeggiate in via Ridola fermatevi alla Galleria Opera “arte & arti” per ammirare i suoi splendidi quadri. Un’esplosione di colore, di energia, di vitalità vi travolgeranno. Scene di vita quotidiana, feste popolari, visioni oniriche. Impossibile rimanere indifferenti di fronte alle sue tele che raccontano la sacralità di Matera.


“Quando dipingo queste Madonne nere che camminano nei Sassi voglio accentuare questo senso di sacralità, di magia.  Perché  Matera è magica. Non è solo una città ma anche un luogo interiore. Introspettiva. Multiforme. Liquida. Riflette il tuo stato d’animo come uno specchio. Matera porta alla luce i tuoi sentimenti più profondi se la guardi con gli occhi del cuore”.

Pennellate di rosso, arancio, turchese e giallo tingono le tele. Perché Pino Oliva ama i colori caldi dell’estate e la magia dei cieli stellati nella notte di San Lorenzo quando l’etere brilla di desideri. Bagliori dorati ricoprono anche il corpo dei suoi personaggi sempre sospesi tra sogno e realtà. Donne e uomini accanto a finestre che si affacciano sul mondo.
“Amo moltissimo i colori. Rappresentano i nostri stati d’animo. Io ho una mission nella vita che è quella di rendere felici le persone che mi sono vicine. Attraverso i miei quadri io cerco di trasmettere serenità”.
Ve l’avevo detto che era un vero gentleman! 😉

CONTATTI
Pino Oliva
Galleria Opera Arte & Arti, via Ridola 4
Tel 0835/ 256473
www.opera.it
info@pinooliva.com
www.pinooliva.com