EUFEMISMI Spazio creativo

EUFEMISMI Spazio creativo

Ormai l’avrete capito, per la nostra adorata rubrica“Secretsplaces” siamo sempre a caccia di posticini nuovi da segnalarvi per lo shopping.Se poi, dietro a questi,ci sono anche delle belle storie da raccontare, allora perdiamo proprio la testa.
Come nel caso di Eufemismi.

Si tratta di un minuscolo laboratorio creativo nascosto sotto l’arco in pietra diVico case nuove, nel centro storico di Matera. Trovarlo non è facile perché l’indirizzo è davvero segreto ma voi, adesso che leggerete il post, andrete subito a cercarlo, vero?
Uno spazio che ci piace tanto, perché parla di una donna vulcanica, eclettica ma soprattutto coraggiosa che decide di lanciare il suo cuore oltre l’ostacolo senza pensare alle conseguenze.
Signore e signori vi presentiamo:Eufemia.“Sono stata per tanti anni professoressa di italiano e storia alle medie e alle superiori. Poi ho vinto il concorso e ho avuto la cattedra di filosofia. Mi piaceva insegnare ma purtroppo la scuola non mi dava la possibilità di esprimere la mia vena artistica.”Per i primi anni Eufemia si divide tra lavoro e i suoi mille hobby. Le piace la modellistica e con la pasta al sale crea meravigliose decorazioni natalizie mentre con i fiori essiccati, che lei stessa raccoglie nel suo giardino, intreccia ghirlande che finiscono sui centrotavola e sui portoni delle più belle case in città.Nel frattempo nascono Silvia e Riccardo. Con due bimbi piccoli diventa, però, sempre più difficile incastrare scuola, passioni e famiglia.Così, nel 2000, Eufemia si trova davanti ad un bivio divisa tra ragione e sentimento.
“Io sono così: se faccio una cosa che non mi va di fare mi ammalo.”
Decide di mollare tutto. Lavoro sicuro, stipendio e vita sicura. Apre un negozio tutto suo dove poter infilare le sue idee e i suoi sogni.
Una scelta che si rivela vincente. Ma Eufemia, una ne fa e cento ne pensa. E presto abbandona i vecchi passatempi per lanciarsi in nuove sfide. Inizia così a lavorare l’argilla e la cartapesta.“La mia scommessa è quella di utilizzare materiali poveri, avanzi dell’idraulica e ferramenta come metalli, bulloni, rondelle per trasformarli in preziosi ornamenti. La mia è una ricerca estetica.”
Ed ecco spuntare al collo e al polsocollane e bracciali interamente realizzati con i dadini di bulloni che però brillano come Swarovski. Divertenti e colorate anche quelle con i cordoni da campeggiatore.Tutti materiali resistentissimi che durano nel tempo.
Ma non finisce qui. In pochi metri quadrati si spazia dalla ceramica ai bijoux, alle borse, agli accessori, agli abiti e foulard. Perché Eufemismi è uno spazio in continua evoluzione. Una fabbrica di idee, dove la titolare pensa, progetta e realizza tutto rigorosamente a mano con materiali di scarto, supportata dalla figlia, Silvia, architetto.

“Recentemente mi sono appassionata alla pittura su stoffe. Lavoro anche in questo caso su materiali poveri, come viscosa e garze di cotone, che vengono però impreziositi dai dipinti.”Quello di Eufemia è un mondo fatto di oggetti anonimi che nelle mani di questa fatina bionda, si trasformano in preziose creazioni. Un mondo fatto di poesia e bellezza dove le cose apparentemente più insignificantiacquistano grazia e dignità.“I miei oggetti sono un po’ degli eufemismi. Rendono gentili materiali che non lo sono perché considerati asettici.”
Non sappiamo se dietro queste creazioni c’è un incantesimo o altro. Ma sappiamo con certezza che l’amore che Eufemia mette nel crearli li rende assolutamente magici e decisamente unici. 

CONTATTI

Eufemismi
Spazio Creativo
Vico Case Nuove 22
Matera
Tel: 348 8686298
Fb eufemismi
Ig eufemismi_spaziocreativo

MAT’è I bijoux di carta

MAT’è I bijoux di carta

Siete alla ricerca del souvenir che vi ricordi il vostro soggiorno a Matera che non sia la classica palla di vetro con la neve o la calamita da appendere al frigorifero? Tutti oggetti carini, ma che sinceramente ci sono venuti un po’a noia.
Ebbene, le vostre amiche di Matera Secrets hanno la soluzione. Abbiamo scovato, in piazza Sedile, un piccolo laboratorio di restauro, “Ocra”, che racconta una storia di amore, arte e passione. Qui troverete un’originalissima linea di bijoux, eco-friendly, ispirata proprio a Matera già dal nome. Mat’è, infatti, nel dialetto locale è il diminutivo con cui i materani chiamano la loro città.

Divertenti e leggere queste collane nascono dalla creatività della loro designer, Maristella. Il disegno ricorda le facciate dei sassi di Matera, con il tipico timpano scalettato. Sono realizzate con fogli di carta artigianali prodotti in laboratorio frullando e setacciando quotidiani.
“Ho cercato di pensare ad un oggetto ecosostenibile che fosse affine al mio territorio, alla sua storia. Volevo che unisse il mio amore per la città e per la natura.”

Un’idea simpatica da regalare ad un’amica o, perché no, da regalare a se stesse. Per portare i Sassi sempre nel vostro cuore. Anzi al vostro collo! A noi sono piaciute sin da subito e siamo certe faranno impazzire anche voi.Ce ne sono di diverse lunghezze: a uno o più fili. Nota di colore il laccetto di grosgrain che potrete scegliere in diverse nuances. Angela va pazza per quella rosa, mentre Valeria ha optato per un bel giallo limone.
Ma sono tutte bellissime. Indossatele in primavera con jeans, camicia bianca e un paio di ballerine e sarete simplye chic!
“Le prime collane le ho realizzate tagliando a mano la carta. In seguito, ho fatto realizzare una fustella, cioè uno stampino, per imprimere la forma. Così sono nate tante casette.”
Ma non finisce qui. Al progetto Mat’è presto si affiancheranno orecchini, spille e bracciali. Oltre ad una linea di bigliettini d’auguri.

 

Vi bastano tutti questi motivi per un giretto in piazza Sedile?
E se non siete di Matera potete comunque acquistare la vostra collana sulla pagina Facebook di Maristella o su quella Instagram. Sotto vi lasciamo tutte le info.
Buono shopping! 😉

CONTATTI
OCRASrl Restauro D’arte
Recinto del Sedile, 14 Matera
Tel: 0835-334354
Fb Maristella Tarantino
Ig Maristellatara

Il RIFUGIO DELLE GINESTRE di Elisabetta Bricca

Il RIFUGIO DELLE GINESTRE di Elisabetta Bricca

Ci ha conquistate sin dalla prima pagina con una bella storia di amore e di coraggio. Il coraggio di chi decide di affrontare la verità per quanto dura possa essere. Ci ha insegnato che per essere felici, nella vita, bisogna saper osare. Voltare pagina. Guardare in faccia le proprie paure una volta per tutte. Cambiare.

Stiamo parlando de “Il rifugio delle ginestre”, romanzo d’esordio di Elisabetta Bricca edito da Garzanti. Matera Secrets ha avuto l’onore di intervistare la scrittrice in occasione della presentazione del suo libro.

Un libro che parla al cuore del lettore, capace di far vibrare le corde più profonde del nostro cuore diventando una sorta di terapia per l’anima. Meglio di una seduta dallo psicologo!

La protagonista è Sveva, giovane copywriter che decide di lasciare Roma,  per ritornare in un casale delle campagne umbre, nei luoghi dell’infanzia alla ricerca di se stessa e di un padre dalle tinte indaco.

Nel ciondolo che porta al collo sin da bambina c’è una radice di ginestra, simbolo della terra d’origine e di forza che permetteranno alla protagonista di affrontare il passato. Pennellate di colore che lasciano immaginare i paesaggi dell’Umbria tra il rosso dei campi di papaveri, il verde delle colline e l’azzurro del lago Trasimeno.

Un romanzo che profuma di cose buone, di torte al testo, focacce e di pane appena sfornato e in cui si mescolano riti, tradizioni, magia e profumi.
“Come sempre succedeva quando le emozioni erano tanto forti da riuscire a stento a gestirle, Sveva cucinava. L’aiutava a sciogliere le tensioni, a non pensare. Era un modo, il suo modo, per svuotare la mente, trovare risposte e ricongiungersi con ciò che di più bello il suo cuore custodiva. Gesti familiari, che avevano il potere dei ricordi. A Roma li aveva dimenticati, troppo presa dal lavoro, da se stessa. Ma ora, lì, il passato si ricongiungeva al presente come se il tempo non fosse mai trascorso.

 Perché le cose belle possono accadere in qualsiasi momento anche quando tutto sembra andare storto.
“Siamo la somma delle nostre ferite e delle nostre cicatrici, ma possiamo essere molto di più. Possiamo essere speranza e bellezza. E quelle non dobbiamo perderle mai. Bisogna credere che qualcosa di meraviglioso possa succedere in ogni momento della nostra vita. Anche quando siamo disperati, anche quando cadiamo e crediamo di non essere più capaci di rimetterci in piedi. E’ allora che succede, è allora che troviamo la forza.”
Consigliato a chi sta vivendo un momento particolare della sua vita. O è in cerca di se stesso.

LA DONNA GIUSTA di Caterina Ambrosecchia

LA DONNA GIUSTA di Caterina Ambrosecchia

Regalare un libro è sempre sempre un’ottima idea, specialmente quando arrivano le vacanze di Natale. Complice il clima freddo e l’atmosfera di relax, siamo tutti più invogliati a rimanere a casa a leggere, magari con una bella copertina di lana sulle gambe, ed una tisana calda da sorseggiare tra una pagina e l’altra mentre fuori brillano le mille luci di festa.
E poi volete mettere il profumo della carta stampata? Non c’è digitale che tenga! Fa tanto intellettuale, radical-chic, facendovi fare subito bella figura con tutti.  Non vi piace leggere? Peccato! Sarete spesso esclusi da molte conversazioni, in gran voga, nella Capitale Europea della Cultura.
Per tutti gli altri, ecco un bel libro da cercare tra gli scaffali: La donna giusta di Caterina Ambrosecchia, docente di psicologia e scrittrice.

ph: Angela Mancini

Un romanzo che parla al cuore raccontando una storia di amore e di coraggio. Il coraggio di chi decide di vivere quel sentimento fino in fondo, al di là di ogni convenzione sociale. E lo fa attraverso tre generazioni di donne: Luigia (la nonna), Libera (la figlia) e Monica (la nipote). Una lettura introspettiva che mi ha conquistata sin da subito così come la sua scrittrice.

ph: Giuseppe Paradiso

Si, perché, Caterina Ambrosecchia, è la professoressa che tutti avremmo voluto avere. Quella che vedi nei film ma che nella vita normale non capita quasi mai, se non a pochi privilegiati. Come gli studenti della scuola superiore “Isabella Morra” di Matera.
Ragazzi, sapete di essere stati baciati dalla fortuna, vero? Quella che ti fa amare la materia che insegna, quella che sa essere dolce e autorevole allo stesso tempo, quella che con la sua naturale empatia diventa anche la tua preziosa consigliera. Quel genere di insegnante, insomma, che ti ricorderai per tutta la vita.

ph: Giuseppe Paradiso

Ho avuto la fortuna di incontrarla per la nuova rubrica del mio blog, Un caffè con… per palare del suo nuovo libro.
La donna giusta è un punto di domanda.  E’ un’aspirazione. Talvolta è un’utopia. La donna giusta per me è una ricerca della persona, più che della donna.  E’ una ricerca dentro se stessi. Credo che possiamo definirci “giusti” quando siamo veramente soddisfatti di noi stessi.” mi spiega spalancando i suoi grandi occhi nocciola che si aprono come finestre sull’anima.

ph: Giuseppe Paradiso

Il libro si apre con una morte che paradossalmente segnerà un nuovo inizio. Monica, tornata con la famiglia nel paese natio per celebrare i funerali della nonna, scoprirà una verità che per tanto tempo le è stata celata. Un cuore inciso nella pietra con due nomi sarà la chiave di volta per iniziare così un viaggio nel passato alla ricerca dell’identità attraverso la conoscenza delle proprie radici.
“Il romanzo nasce da una storia vera, non autobiografica, che ho utilizzato per costruire personaggi, intrecci e vicende.”

ph: Giuseppe Paradiso

Una lente d’ingrandimento poggiata sulle emozioni umane: gioia, dolore, speranza, ubbidienza e trasgressione.
 “Mentre piangeva, sola, su quelle scale, pensava che lei avrebbe fatto di tutto per lui, mentre lui non riusciva a fare niente per lei. Era quello che la rattristava di più. Il peso diverso dell’amore.”

ph: Angela Mancini

I luoghi sono quelli del sud anche se non c’è mai una precisa connotazione geografica. Si parla più che altro di luoghi dell’anima. Un romanzo che vi terrà incollati dalla prima all’ultima pagina. Consigliatissimo!

ph: Angela Mancini

PINO OLIVA Una vita a colori

PINO OLIVA Una vita a colori

Quando mi capita di intervistare un artista, parto sempre molto entusiasta ma, anche un po’ prevenuta. Perché, diciamocela tutta, spesso artista fa rima con montato, spocchioso, arrogante, insomma un super-uomo in preda al delirio di onnipotenza, quasi fosse un Dio sceso in terra tra noi comuni mortali.
Così quando Pino Oliva ha accettato di raccontarsi per Matera Secrets si sono fatti avanti prepotenti i soliti dubbi: Chissà che tipo sarà? E se mi risponde in croce? E se è antipatico? E se mi manda via dicendo che non ho capito niente delle sue opere?
Vabbè adesso gli invio una mail e disdico tutto.
Ehi?? Sto scherzando, naturalmente!
Non è stato niente di tutto ciò.
Anzi, devo ammettere, che è bastato un suo sorriso cordiale e una stretta di mano vigorosa per farmi ricredere seduta stante. Perché chiariamo subito una cosa: Pino Oliva oltre ad essere un artista è anche un vero signore nei modi e nell’animo. Ed ora capirete perché.

Nato a Matera nel 1965. Una laurea in legge nel cassetto e un sogno. Non quello di fare l’avvocato certo, ma di seguire quel suo cuore audace e coraggioso che già sapeva bene dove condurlo. In Italia la sua fortuna è legata al fumetto; infatti, molti dei suoi racconti sono stati pubblicati su riviste nazionali. Ma lui è tanto altro: grafico, illustratore, musicista, pittore. Insomma un artista a 360 gradi.
Il fumetto è l’arte del racconto. Quindi è molto minuzioso, impegnativo come lavoro. Nella pittura, invece, io mi libero dal disegno perché le forme le imprimo con i colori.  E’ un momento di ricerca interiore. Ma pittura e fumetto sono il mio mondo. Non faccio distinzione, tutto nasce sotto il cappello della creatività”.

Se passeggiate in via Ridola fermatevi alla Galleria Opera “arte & arti” per ammirare i suoi splendidi quadri. Un’esplosione di colore, di energia, di vitalità vi travolgeranno. Scene di vita quotidiana, feste popolari, visioni oniriche. Impossibile rimanere indifferenti di fronte alle sue tele che raccontano la sacralità di Matera.


“Quando dipingo queste Madonne nere che camminano nei Sassi voglio accentuare questo senso di sacralità, di magia.  Perché  Matera è magica. Non è solo una città ma anche un luogo interiore. Introspettiva. Multiforme. Liquida. Riflette il tuo stato d’animo come uno specchio. Matera porta alla luce i tuoi sentimenti più profondi se la guardi con gli occhi del cuore”.

Pennellate di rosso, arancio, turchese e giallo tingono le tele. Perché Pino Oliva ama i colori caldi dell’estate e la magia dei cieli stellati nella notte di San Lorenzo quando l’etere brilla di desideri. Bagliori dorati ricoprono anche il corpo dei suoi personaggi sempre sospesi tra sogno e realtà. Donne e uomini accanto a finestre che si affacciano sul mondo.
“Amo moltissimo i colori. Rappresentano i nostri stati d’animo. Io ho una mission nella vita che è quella di rendere felici le persone che mi sono vicine. Attraverso i miei quadri io cerco di trasmettere serenità”.
Ve l’avevo detto che era un vero gentleman! 😉

CONTATTI
Pino Oliva
Galleria Opera Arte & Arti, via Ridola 4
Tel 0835/ 256473
www.opera.it
info@pinooliva.com
www.pinooliva.com