MATERASECRETS Il bracciale ispirato a Matera

MATERASECRETS Il bracciale ispirato a Matera

Da tempo avevamo un sogno nel cassetto. Quello di creare qualcosa che raccontasse di noi ma soprattutto da dedicare alla nostra amata Matera, la città in cui viviamo. Il nostro angolo di paradiso qui sulla terra. Ogni giorno quel sogno cresceva e nel cassetto ci stava sempre più stretto. Fin a quando abbiamo deciso di farci coraggio e di tirarlo fuori per trasformarlo in… Com’era la formula magica?

Ah si, ecco…BIBIDI-BOBIDI-BÙ!!!Ladies and gentleman vi presentiamo il bracciale firmato Materasecrets. Un vero e proprio gioiello dei desideri ispirato proprio a Matera. Un bracciale rigido, a fascia larga, in ottone, realizzato in un piccolo atelier dalle sapienti mani di una designer italiana.
Una chicca? Le lettere sono state incise, una ad una, con l’antica tecnica della punzonatura. Ogni piccolo difetto o imperfezione è un valore aggiunto che sottolinea la sua unicità.Un sogno che non si sarebbe mai potuto realizzare se, un giorno di alcuni anni fa, non ci fossimo incontrate. Eravamo sedute ad un tavolino del Burbaca e chiacchieravamo stringendo tra le mani una tazza di caffè caldo.Da allora non ci siamo più separate diventando amiche del cuore, della città e dello shopping. Ogni occasione è buona per lanciarci in nuove avventure sempre a caccia di posticini insoliti o indirizzi segreti da annotare sulla nostra agenda magica.
E se tutto ciò non fosse successo non avremmo mai potuto apprezzare e conoscere Matera così bene. Per questo, il nostro bracciale vuole essere un omaggio alla città di cui siamo follemente innamorate.Se cercate qualcosa che renda indimenticabile il vostro soggiorno, da regalare ad un’amica o alla vostra fidanzata questo potrebbe essere il cadeau perfetto.Un must ormai nel portagioie della materana chic, protagonista delle vostre serate speciali. Perfetto con gli outfit più semplici: jeans e t-shirt bianca o fasciate nel vostro little black dress. Indossatelo al polso e non passerete di sicuro inosservate.
Semplice e lineare ma di grande impatto darà quel tocco stiloso al vostro look… Se Matera fosse donna indosserebbe sicuramente questo bracciale!

Di Federica Bijno
Foto Angela Mancini

EUFEMISMI Spazio creativo

EUFEMISMI Spazio creativo

Ormai l’avrete capito, per la nostra adorata rubrica“Secretsplaces” siamo sempre a caccia di posticini nuovi da segnalarvi per lo shopping.Se poi, dietro a questi,ci sono anche delle belle storie da raccontare, allora perdiamo proprio la testa.
Come nel caso di Eufemismi.

Si tratta di un minuscolo laboratorio creativo nascosto sotto l’arco in pietra diVico case nuove, nel centro storico di Matera. Trovarlo non è facile perché l’indirizzo è davvero segreto ma voi, adesso che leggerete il post, andrete subito a cercarlo, vero?
Uno spazio che ci piace tanto, perché parla di una donna vulcanica, eclettica ma soprattutto coraggiosa che decide di lanciare il suo cuore oltre l’ostacolo senza pensare alle conseguenze.
Signore e signori vi presentiamo:Eufemia.“Sono stata per tanti anni professoressa di italiano e storia alle medie e alle superiori. Poi ho vinto il concorso e ho avuto la cattedra di filosofia. Mi piaceva insegnare ma purtroppo la scuola non mi dava la possibilità di esprimere la mia vena artistica.”Per i primi anni Eufemia si divide tra lavoro e i suoi mille hobby. Le piace la modellistica e con la pasta al sale crea meravigliose decorazioni natalizie mentre con i fiori essiccati, che lei stessa raccoglie nel suo giardino, intreccia ghirlande che finiscono sui centrotavola e sui portoni delle più belle case in città.Nel frattempo nascono Silvia e Riccardo. Con due bimbi piccoli diventa, però, sempre più difficile incastrare scuola, passioni e famiglia.Così, nel 2000, Eufemia si trova davanti ad un bivio divisa tra ragione e sentimento.
“Io sono così: se faccio una cosa che non mi va di fare mi ammalo.”
Decide di mollare tutto. Lavoro sicuro, stipendio e vita sicura. Apre un negozio tutto suo dove poter infilare le sue idee e i suoi sogni.
Una scelta che si rivela vincente. Ma Eufemia, una ne fa e cento ne pensa. E presto abbandona i vecchi passatempi per lanciarsi in nuove sfide. Inizia così a lavorare l’argilla e la cartapesta.“La mia scommessa è quella di utilizzare materiali poveri, avanzi dell’idraulica e ferramenta come metalli, bulloni, rondelle per trasformarli in preziosi ornamenti. La mia è una ricerca estetica.”
Ed ecco spuntare al collo e al polsocollane e bracciali interamente realizzati con i dadini di bulloni che però brillano come Swarovski. Divertenti e colorate anche quelle con i cordoni da campeggiatore.Tutti materiali resistentissimi che durano nel tempo.
Ma non finisce qui. In pochi metri quadrati si spazia dalla ceramica ai bijoux, alle borse, agli accessori, agli abiti e foulard. Perché Eufemismi è uno spazio in continua evoluzione. Una fabbrica di idee, dove la titolare pensa, progetta e realizza tutto rigorosamente a mano con materiali di scarto, supportata dalla figlia, Silvia, architetto.

“Recentemente mi sono appassionata alla pittura su stoffe. Lavoro anche in questo caso su materiali poveri, come viscosa e garze di cotone, che vengono però impreziositi dai dipinti.”Quello di Eufemia è un mondo fatto di oggetti anonimi che nelle mani di questa fatina bionda, si trasformano in preziose creazioni. Un mondo fatto di poesia e bellezza dove le cose apparentemente più insignificantiacquistano grazia e dignità.“I miei oggetti sono un po’ degli eufemismi. Rendono gentili materiali che non lo sono perché considerati asettici.”
Non sappiamo se dietro queste creazioni c’è un incantesimo o altro. Ma sappiamo con certezza che l’amore che Eufemia mette nel crearli li rende assolutamente magici e decisamente unici. 

CONTATTI

Eufemismi
Spazio Creativo
Vico Case Nuove 22
Matera
Tel: 348 8686298
Fb eufemismi
Ig eufemismi_spaziocreativo

La Festa della Bruna di Valeria Cinnella

La Festa della Bruna di Valeria Cinnella

La leggenda racconta di una bellissima donna che, in un giorno d’estate, chiese ad un umile carrettiere un passaggio nella città di Matera. Prima di scendere presso l’antica chiesa di Piccianello, consegnò all’uomo un bigliettino da portare al Vescovo della città. Quando l’uomo si voltò, ella si era trasformata nella statua della Vergine.Il biglietto diceva: “Io sono la Madonna e vengo a visitare il buon popolo di Matera; voglio intrattenermi con esso. Vieni a prendermi con tutto il Capitolo ed i principi della città e portami in Cattedrale che sarà la mia casa.” Improvvisamente il carretto si era tramutato in un meraviglioso carro trionfale, su cui troneggiava la maestosa statua della Madonna, che venne portato in processione sino in cattedrale.

La mia prima Festa della Bruna? Avevo 6 anni, camminavo dando la mano al mio papà per le vie di Matera tra palloncini e luci colorate. Se chiudo gli occhi mi sembra ancora di sentire nell’aria quell’odore di zucchero filato misto a quello delle dolci caramelle vendute sulle bancarelledella città. O il suono della banda, l’allegro vociare della gente e il nitrire dei cavalli. Ricordi meravigliosi che conservo nel mio cuore e che mi hanno fatta innamorare della nostra festa patronale dedicata alla Madonna, che dal 1380, ogni 2 luglio, emoziona ogni materno e lascia a bocca aperta tutti i visitatori. Se non l’avete mai vista avete l’obbligo morale di venire qui il prossimo 2 luglio. Per noi materani questo è il giorno più lungo dell’anno:la sveglia, infatti, suona prestissimo quando la città è ancora avvolta nel buio della notte. Occorre scegliere un abbigliamento comodo, vestirsi in fretta, per prendere posto alla messa delle 5 celebrata con lo sfondo di San Francesco d’Assisi.

La gente inizia a radunarsi nella piazza antistante alla chiesa. Il sole arancio fa scendere quella gocciolina sulla fronte dei materani. Una giornata che si preannuncia calda già dalle prime ore del mattino! I Pastori, con i loro muli e le loro pecorelle, si preparano ad accompagnare il quadro della Vergine. I fedeli attraversano numerosi le vie antiche dei Sassi. Vi giuro che è uno spettacolo da togliere il fiato!

L’adrenalina che attraversa il corpo quando vengono accese le batterie dei fuochi pirotecnici è tanta. I ragazzi iniziano a correrci vicino mentre sale, sempre più, l’entusiasmo della gente che,se pur assonnata, applaude tra l’odore di polvere da sparo e carta bruciata. Ora, penserete che siamo matti qui, ma non è così! Le tradizioni dei nostri avi non si abbandonano, per noi sono come un cordone ombelicale mai tagliato. Ancora oggi basta alzare gli occhi e ammirare i balconi con le coperte e i velluti esposti in segno di festa!
Un’abbondante colazione e siamo pronti per la prossima tappa!Per i vicoli della città si incontrano i primi Cavalieri in sella ai loro destrieri ornati con tanto di nastri, fiori e pennacchi.Vanno ad incontrare il loro generale. La vestizione del sig. Tataranni, nel suo 50° anno da cavaliere, avviene presso Palazzo Lanfranchi; un rito affascinante e curato in ogni minimo particolare. Corazza, guanti e scarpe dorate riflettono le luci della sala e i flash dei fotografi, il maestoso mantello di velluto verdone e l’elmo con il pennacchio bianco adornano il Generale. L’emozione sul suo volto è visibile e contagiosa, la sala applaude e il trombettiere, altro simbolo acclamato della festa, conclude con simpatia il rito della vestizione.

Alle dodici, 80 cavalieri e 4 carrozze, trainate da meravigliosi cavalli adornati con alti pennacchi bianchi, accompagnano i componenti della curia, le statue della Madonna e del Bambinello presso la chiesa di Piccianello che nel pomeriggio saranno poste sul carro.  Alle 18 il Carro parte dal rione Piccianello per attraversare, per l’ultima volta la città. Poi sale sino in Cattedrale per lasciare la Vergine nella Sua casa, e dopo aver fatto i tre giri, riscendere in Piazza Vittorio Veneto per essere consegnato ai materani scalpitanti.Ci sono sensazioni difficili da raccontare, bisognerebbe viverle! Il rumore delle rotaie di ferro che corrono sulle chianche di via del corso ha sempre suscitato in me una grande emozione, dei brividi lungo la schiena. Così come la curiosità di scoprire se il carro arriverà integro in piazza. E poi il boato della folla quando i muli oltrepassano il Banco di Napoli. Il carro lo vedi passare davanti ai tuoi occhi, fissi gli angeli vibranti e i ragazzi pronti ad assaltarlo. In un attimo alle statue si aggiungono i corpi frenetici degli assalitori, che furiosamente “strazzano” le opere di cartapesta e i dipinti. Tutti fanno a gara per accaparrarsi il pezzo migliore!E’ un rito di buon auspicio. Una scena piena di folklore. Tra gli applausi fieri della folla che si sollevano nella piazza, i più coraggiosi passano innalzando con orgoglio i loro pezzi.La giornata termina con lo spettacolo pirotecnico! Il verde della Murgia si illumina al colore di quei fiori colorati di scintille che riempiono il cielo. E come si dice dalle nostre parti: Amogghj a mogghj all’onn c’ vaèn… che tradotto sta a significare: L’anno successivo (lo spettacolo) sarà più bello.

 

STANO Cucina casereccia

STANO Cucina casereccia

Quando ci chiedono consigli per mangiare piatti tipici materani noi pensiamo subito a Stano che nonostante il tempo che passa e le tendenze del momento resta uno dei migliori ristoranti in città. E il fatto che nel 2015 abbia vinto il contest di cucina di Alessandro Borghesesu Sky, ne è la prova provata!
L’ambiente caldo e accogliente con le volte a botte, i candidi tovagliati e la pavimentazione a chianche ricavate da un’antica masseria, lo rende un posticino perfetto per una tranquilla serata con il vostro compagno o tra colleghe dove abbandonarsi al relax più totale.
Non a caso siamo venute qui per festeggiare il compleanno della nostra amica, Angela, assaporando le tante proposte culinarie ispirate alla tradizione locale e brindato con un buon calice di vino rosso.
Franco, chef e patron del locale, ci ha consigliato di iniziare con una serie di antipasti tipici. E noi lo stiamo ancora ringraziando per questo!
Abbiamo assaggiato delle vere e proprie squisitezze come i carciofi fritti, la salsiccia pezzente con crema di patate e le polpette di pane con sugo di pomodoro. Pure emozioni che il vostro palato non potrà dimenticare!
Standing ovation anche per gli Scialatielli con crema di Pistacchio tritato di Stigliano. Dopo non avrete più spazio nello stomaco per niente altro, tanto sono nutrienti. Praticamente un primo bomba ma vale la pena provarli almeno una volta nella vita!
“La cucina per me è passione. Non mi stanca mai. Mi emoziono quando preparo qualche piatto nuovo. Ho inventato proprio in questo momento (per dei signori che mi hanno chiesto: cosa ci proponi oggi?) Spaghetti al pecorino. Non bado mai ai tempi. Chi guarda l’orologio non ha passione.  Questo è un lavoro di sacrificio che ti ripaga con la soddisfazione e il sorriso dei clienti.  Chi lavora con passione non vuole sbagliare. Sono orgoglioso di quello che faccio. Non riuscirei ad immaginarmi in un altro contesto. Amo stare sempre in movimento tra pentole e fornelli.”
Se invece volete puntare dritto ai secondi non sbaglierete di sicuro ordinando la Pignata con verdure, salame, pecorino e pane raffermo servita in un caratteristico piatto di coccio. E il Marro, l’involtino di agnello ripieno con aglio, prezzemolo, patate e cipolle. Nota di merito per la cantina che vanta una sessantina di etichette di provenienza Lucana ma anche vini del Piemonte, Abruzzo e Sicilia.
Tantissime anche le specialità dolciarie presenti nel menù. Che cosa scegliere?
Oltre ai classici dessert vi suggeriamodi deliziarvi con qualcosa di tipico delle nostre parti come le Schiumette, piccole meringhe con un cuore di mandorla, da accompagnare al caffè o alla grappa. Oppure chiedete gli Sporcamuss. Il nome nel dialetto locale vuol dire “sporcaviso” perché quando si mangiano queste deliziose sfogliatine alla crema, si finisce inevitabilmente con il ritrovarsi il naso bianco dallo zucchero a velo di cui sono ricoperte…
Promosso a pieni voti!

CONTATTI
Stano Ristorante-Pizzeria
Via Santa Cesarea, 67/69
Tel: 0835/ 344101
Matera

Bqbutìq L’armadio dei desideri

Bqbutìq L’armadio dei desideri

Con la primavera arriva anche la voglia di rinnovare look e guardaroba così come la curiosità di andare alla scoperta dei piccoli negozi di abbigliamento disseminati per la città.
Le materane amano lo shopping soprattutto nella bella stagione, complice il clima piacevole e non troppo caldo, ideale per trasportare sacchetti e sacchettini senza sudare troppo.
Da sole o con le amiche lo shopping regala sempre grandi soddisfazioni, a patto che si conoscano i negozi giusti dove andare. Un consiglio?
Se amate lo stile sobrio ed elegante ma non rinunciate a qualche tocco insolito la vostra meta è Bqbutìq, nella splendida cornice di piazza Sedile.Questo luminoso conceptstore è gestito da Giulia che con il suo gusto innato saprà consigliarvi nella scelta per un look unico e personalizzato.

“Ho sempre avuto la passione per la moda e per il bello. Vengo da una famiglia di commercianti. Mia nonna faceva la rappresentante di corredi negli anni’70. Mi divertivo ad accompagnarla nel suo lavoro. Ricordo ancora l’emozione quando aprivamo insieme le scatole per le giovani spose. Avevo sette anni e mi incantavo a guardare quelle meravigliose stoffe: broccati, mussola, lino e velluti”.
“Ancora oggi quando vado alla ricerca di un brand m’innamoro della morbidezza, degli accostamenti cromatici, della ricercatezza dei tessuti”.

Uno spazio in continua evoluzione così come lo stile che propone la sua titolare. Capi urban chic pensati per una donna giovane, dinamica, professionista che ama giocare con la moda. Righe e fiori o effetto safari, le stampe si mixano e si tingono di colori accesi e frizzanti come il giallo lime.E che dire delle borse? Abbiamo adocchiato dei brand pazzeschi. Vi presentiamo due meravigliose aziende di cui ci siamo follemente innamorate: Tyberia e Valevu. La prima leccese di Copertino; la seconda toscana.
Entrambe specializzate nella lavorazione di pelli e tessuti naturali. Sono tutte realizzate a mano da sapienti artigiani. Uniche nel loro genere e personalizzabili con un buon rapporto qualità prezzo.

Ora non accettiamo reclami per avervele fatte conoscere, producendo in voi l’irrefrenabile voglia di shopping! Anzi sappiate che sono pochissimi pezzi e se non volete farvele soffiare da sotto il naso da qualcun’altra fashion lovers vi consigliamo di fiondarvi da Giulia in negozio.  Presentatevi con il codice “Materasecrets10” e vi applicherà subito il 10% di sconto su tutti i vostri acquisti.
Non è meraviglioso?

CONTATTI
Bqbutìq
Abbigliamento donna
Piazza Sedile, 16 Matera
Tel. 3935415470
butiqmatera@gmail.com
Fb Butiq
Ig  butiq_matera

TRATTORIA LUCANA La Basilicata nel piatto

TRATTORIA LUCANA La Basilicata nel piatto

È una delle domande che ci fanno più spesso: dove possiamo mangiare materano tipico? Ecco, questo locale è il focolare che stavate cercando.

Spingete la porta a vetri della “La Trattoria Lucana” e verrete catapultati in un mondo che rappresenta un pezzo di storia della nostra città. Se siete una vera materana, questo posto già lo conoscete. Se volete diventarlo, segnatelo subito in agenda e frequentatelo finché non sarete delle habitué.
Narrano le cronache che sia aperto al pubblico sin dal 1910. Qualcosa vorrà pur dire, no?Dalla cialledda alla crapiata, dal ragù alla pignata, fino all’agnello in tortiera; qui troverete la sintesi ben fatta della gastronomia tipica lucana.

Pensate che a questi tavoli si sono sedutipersonaggi celebri come Francis Ford Coppola, Mel Gibson, Monica Bellucci,Bobby Solo. E ultimamentehanno trovato ristoro anche Alberto Angela e l’attore Claudio Santamaria. Volete mancare proprio voi? 😉Un posticino a conduzione familiare che noi scegliamo ogni qual volta il desiderio di qualcosa di naturale e ben preparato ci assale. Consigliatissimo soprattutto per gli stranieri che qui troveranno l’autenticità della cucina di una volta, e non la fotocopia di un menù da turisti.
Ai fornelli c’è Gigi, chef e titolare, insieme alle figlie, Marta e Michaela, e alla moglie Domenica.
“Sin da piccolo amavo affiancarmi alla mia mamma che preparava tanti piatti gustosi. Ricordo ancora il profumo del ragù che cucinava al mattino presto quando ancora tutti dormivano. La mia passione per il cibo è nata da lì”.
“Per me la cucina è magia. È amore, passione e fantasia. È un’arte. È come avere una bacchetta magica in mano. Per questo voglio che chi viene qui si senta come a casa”.

E infatti, dopo aver assaggiato le sue portate, lasciare questo posto sarà solo un dispiacere. Ne sa qualcosa Mel Gibson, un vero buongustaio. Pare, infatti, che il divo americano, duranteleriprese del film “The Passion”, fosse un assiduo frequentatore di questa Trattoria.
Una curiosità? Il suo piatto preferito erano le Fettuccine alla campagnola con una base di purè di fave, funghi cardoncelli, pomodorino, rucola ed erba cipollina. Invece, in cima alle preferenze di Monica Bellucci: le orecchiette con cime di rapa.Altre squisitezze da provaresono i dolci. Degno coronamento di fine pasto. Noi amiamo la Strozzata, pasticciotti secchi con mandorle e albume d’uovo,ma voi scegliete serenamente dal menù e non sarete deluse. Accompagnateli con il loro rosolio. Coloratissimi liquori,in piccole bottiglie di vetro,che sembrano quasi delle pozioni magiche. Chiedete di assaggiare il Principe Azzurro o Il Perfetto amore. Non siete tipi romantici? Allora provate la Strega Caffè. Ma attenzione, danno assuefazione…  😉

TRATTORIA LUCANA
Via Lucana, 48
Matera
Tel: 0835/336117

CASTELMEZZANO La perla delle Dolomiti lucane

CASTELMEZZANO La perla delle Dolomiti lucane

Castelmezzano è un piccolo gioiello delle Dolomiti lucane. Bella da lasciare senza fiato con le sue casette colorate e protetta da giganti di roccia che sembrano antiche sentinelle pronte a vegliare sulla pace e sulla tranquillità di questo pittoresco comune della provincia di Potenza.

D’inverno Castelmezzano profuma di legna di quercia e di cedro che arde dai comignoli. Ha l’aria frizzante di un cielo azzurro che si alterna a nuvoloni improvvisi di temporale.
Ti abbraccia come una morbida coperta di lana. Ha la gentilezza della signora del bar del paese che ti offre una tazza di caffè caldo  e ti accoglie come un’amica di sempre.
È il posto perfetto dove poter trovare un rifugio accogliente lontano dallo stress e dalla frenesia in cui molto spesso le grandi città ci costringono.
Castelmezzano ti entra nel cuore. Non a caso è stato proclamato uno dei borghi più belli d’Italia. E se ancora non lo conoscete, avete il dovere morale di andarci.Allontanate gli occhi dal vostro smarthphone e ammirate gli splendidi colori del fogliage che in questa stagione sapranno davvero sorprendervi. Una tavolozza di ocra, verde, bruno e purpureo dipingono la natura di questo luogo romito quasi sorpreso di sentirsi ammirato.Castelmezzano si visita tranquillamente a piedi, ma c’è da scarpinare però. Quindi vi raccomandiamo scarpe comode! Passeggiando per le vie del paese è facile fermarsi all’improvviso colpiti da uno scorcio che sembra quasi uscito da una fiaba dei fratelli Grimm. Le scale ripide, che si aprono tra i vicoli, invitano a salire alle vette sovrastanti per godere dei meravigliosi panorami. Riempite lo sguardo di tanta bellezza autentica osservando i gerani in fiore che decorano finestre e balconi o i tralci di vite che si arrampicano sulle pareti. Se poi volete immergervi a pieno nella tradizione enogastonomica lucana fermatevi alle numerose bancarelle, che sbucano come funghi per le strade, e chiedete di assaggiare sua maestà il Provolone impiccato. Chiamato così perchè il malcapitato formaggio viene legato all’estremità con una corda per poi salire al patibolo sulle piastre bollenti. Con il calore il caciocavallo si scioglierà e finirà spalmato dritto-dritto sulla vostra fetta di pane abbrustolito.
Vi è venuta fame, dite la verità? 😉

Tra i dolci tipici, invece, non perdetevi le Crostole, bagnate con miele e origano. La tradizione, nata nell’800, narra che durante i matrimoni si offrivano le Crostole a tutti gli invitati. Tradizione che pare continuare ancora oggi. Buonissime…noi, da vere golosone, ne abbiamo portato a casa un vassoio intero!
Piazza Caiazzo è il cuore della vita cittadina. Qui si erge la chiesa madre di S. Maria dell’Olmo con la sua bella facciata in stile romanico. Al centro una piccola nicchia ospita l’affresco di San Rocco protettore del paese. Tra i palazzi degni di nota vi segnaliamo: Palazzo Ducale, appartenuto alla famiglia dei De Lerma, ultimi signori di Castelmezzano, e Palazzo Coiro con il suo imponente portale in pietra locale. Databile XIX secolo.Percorrendo la strada principale, raggiungerete i ruderi del castello di epoca normanna. Armatevi di buona volontà e salite fino in cima alle scale. Ci sarà da faticare un po’, e magari vi verrà anche il fiatone, ma dopo sarete ripagati da una vista spettacolare e vi sembrerà di toccare il cielo con un dito!
Ancora oggi sono visibili una parte del muro di cinta, una cisterna per la raccolta delle acque meteoritiche e la lunga e ripida scalinata scavata nella roccia che conduce ad un probabile posto di vedetta da dove era possibile sorvegliare la sottostante vallata del fiume Basento.Tutto questo movimento vi ha messo un certo appetito? Fate una pausa alla Trattoria da Spadino. Sedie in legno, tovaglie quadrettate bianche e rosse rendono l’ambiente davvero rassicurante. Perfetto per rilassarsi e fare quattro chiacchiere gustando piatti genuini. Noi abbiamo ordinato gli Strascinati con funghi cardoncelli, una bella grigliata di carne e brindato con un bicchiere di vino rosso!Sappiate che vicino Castelmezzano c’è un altro bellissimo borgo da visitare: Pietrapertosa. Come raggiungerlo?Ai visitatori più tranquilli consigliamo di attraversare il ponte di pietra, di epoca romana, dal quale potrete ammirare tutta la vallata.
Se invece siete spericolati e amate le emozioni forti (ma soprattutto non soffrite di vertigini!!!)  potrete lanciarvi nel: Volo dell’Angelo. Imbracati, in tutta sicurezza, e agganciati ad un cavo di acciaio, ad un altezza di 1019 mt,  potrete provare per qualche minuto l’ebrezza del volo godendo dello splendido panorama sottostante. Il tutto da un punto di vista davvero privilegiato di cui possono godere solo le creature alate. Sarà sicuramente un’avventura fantastica, unica in Italia e nel mondo per la bellezza del paesaggio e per l’altezza massima di sorvolo.
A voi la scelta! Ma sappiate che se optate per quest’ultimo dovete tener presente che si svolge solo nel periodo estivo tra Giugno e Settembre.
Che dite? Vi abbiamo convinte a partire? A Castelmezzano ospitalità, sorrisi e cortesia sono di casa! 😉

DOVE DORMIRE:
B&b Al cuore del Borgo
Cell: 3208696246

Il RIFUGIO DELLE GINESTRE di Elisabetta Bricca

Il RIFUGIO DELLE GINESTRE di Elisabetta Bricca

Ci ha conquistate sin dalla prima pagina con una bella storia di amore e di coraggio. Il coraggio di chi decide di affrontare la verità per quanto dura possa essere. Ci ha insegnato che per essere felici, nella vita, bisogna saper osare. Voltare pagina. Guardare in faccia le proprie paure una volta per tutte. Cambiare.

Stiamo parlando de “Il rifugio delle ginestre”, romanzo d’esordio di Elisabetta Bricca edito da Garzanti. Matera Secrets ha avuto l’onore di intervistare la scrittrice in occasione della presentazione del suo libro.

Un libro che parla al cuore del lettore, capace di far vibrare le corde più profonde del nostro cuore diventando una sorta di terapia per l’anima. Meglio di una seduta dallo psicologo!

La protagonista è Sveva, giovane copywriter che decide di lasciare Roma,  per ritornare in un casale delle campagne umbre, nei luoghi dell’infanzia alla ricerca di se stessa e di un padre dalle tinte indaco.

Nel ciondolo che porta al collo sin da bambina c’è una radice di ginestra, simbolo della terra d’origine e di forza che permetteranno alla protagonista di affrontare il passato. Pennellate di colore che lasciano immaginare i paesaggi dell’Umbria tra il rosso dei campi di papaveri, il verde delle colline e l’azzurro del lago Trasimeno.

Un romanzo che profuma di cose buone, di torte al testo, focacce e di pane appena sfornato e in cui si mescolano riti, tradizioni, magia e profumi.
“Come sempre succedeva quando le emozioni erano tanto forti da riuscire a stento a gestirle, Sveva cucinava. L’aiutava a sciogliere le tensioni, a non pensare. Era un modo, il suo modo, per svuotare la mente, trovare risposte e ricongiungersi con ciò che di più bello il suo cuore custodiva. Gesti familiari, che avevano il potere dei ricordi. A Roma li aveva dimenticati, troppo presa dal lavoro, da se stessa. Ma ora, lì, il passato si ricongiungeva al presente come se il tempo non fosse mai trascorso.

 Perché le cose belle possono accadere in qualsiasi momento anche quando tutto sembra andare storto.
“Siamo la somma delle nostre ferite e delle nostre cicatrici, ma possiamo essere molto di più. Possiamo essere speranza e bellezza. E quelle non dobbiamo perderle mai. Bisogna credere che qualcosa di meraviglioso possa succedere in ogni momento della nostra vita. Anche quando siamo disperati, anche quando cadiamo e crediamo di non essere più capaci di rimetterci in piedi. E’ allora che succede, è allora che troviamo la forza.”
Consigliato a chi sta vivendo un momento particolare della sua vita. O è in cerca di se stesso.

DA FRANCESCA Cucina tradizionale e atmosfera di casa

DA FRANCESCA Cucina tradizionale e atmosfera di casa

Il ristorante “Da Francesca” a Matera non è secret per niente. Ma come si fa a non citarlo parlando dei posticini imperdibili dove mangiar tipico lucano?

Se volete fare bella figura con degli amici o con i futuri suoceri dovete portarli qui, in questo bel ristorantino interamente scavato nella roccia nel cuore del sasso Caveoso esattamente sotto la chiesa Madonna dell’Idris. Francesca metterà tutti d’accordo, persino quelli del: Ma dove mi hai portato?

Arredo moderno, cucina tradizionale dai sapori genuini e di stagione, personale accogliente e un ambiente rilassato e sereno dove poter condividere una cena in tutto relax.
Francesca, la titolare, vi coccolerà con le sue prelibatezze servite direttamente in pentola, facendovi sentire subito amici e benvenuti.
“Questo ristornate nasce dalla grande passione per la cucina. Una passione che ho ereditato da mia madre e da mia nonna. Amo il mio lavoro. Per me la cucina è vita perché mi permette di esprimere la mia creatività. Di tirar fuori il mondo che ho dentro”.


Le specialità sono davvero tante ma noi di MateraSecrets impazziamo per le “Orecchiette in crema di fave, pomodorino e funghi cardoncelli” o per i “Cavatelli del Monterrone”, una pasta fresca con crema di zucca, salsiccia, mollica di pane fritta e peperoni cruschi che farà gioire il vostro palato. Il tutto accompagnato da vini di cantine lucane.


Ma Francesca è rinomata in città anche per le carni pregiate. Dalla tagliata di scottona agli involtini di agnello grigliati fino allo scottadito al brandy, tenero agnello con pomodorino e aromi lucani.Non ce la fate più? Aspettate, non potete alzarvi da tavola senza aver assaggiato almeno uno tra questi succulenti dolci.
Prendete una fetta di torta pere e noci. O la Cassata di Francesca farcita con cioccolato fondente e pistacchi di Stigliano. O il tiramisù. No, non il classico al caffè. Qui potrete assaggiarlo nella versione con la frutta: ananas, fragola o albicocca. Che delizia!Mi raccomando segnatevi quest’indirizzo se passate da qui. Ci ringrazierete a vita! 😉

CONTATTI

Ristorante Da Francesca
Via Bruno Buozzi, 9
75100 Matera
Tel: 0835/310443

LA DONNA GIUSTA di Caterina Ambrosecchia

LA DONNA GIUSTA di Caterina Ambrosecchia

Regalare un libro è sempre sempre un’ottima idea, specialmente quando arrivano le vacanze di Natale. Complice il clima freddo e l’atmosfera di relax, siamo tutti più invogliati a rimanere a casa a leggere, magari con una bella copertina di lana sulle gambe, ed una tisana calda da sorseggiare tra una pagina e l’altra mentre fuori brillano le mille luci di festa.
E poi volete mettere il profumo della carta stampata? Non c’è digitale che tenga! Fa tanto intellettuale, radical-chic, facendovi fare subito bella figura con tutti.  Non vi piace leggere? Peccato! Sarete spesso esclusi da molte conversazioni, in gran voga, nella Capitale Europea della Cultura.
Per tutti gli altri, ecco un bel libro da cercare tra gli scaffali: La donna giusta di Caterina Ambrosecchia, docente di psicologia e scrittrice.

ph: Angela Mancini

Un romanzo che parla al cuore raccontando una storia di amore e di coraggio. Il coraggio di chi decide di vivere quel sentimento fino in fondo, al di là di ogni convenzione sociale. E lo fa attraverso tre generazioni di donne: Luigia (la nonna), Libera (la figlia) e Monica (la nipote). Una lettura introspettiva che mi ha conquistata sin da subito così come la sua scrittrice.

ph: Giuseppe Paradiso

Si, perché, Caterina Ambrosecchia, è la professoressa che tutti avremmo voluto avere. Quella che vedi nei film ma che nella vita normale non capita quasi mai, se non a pochi privilegiati. Come gli studenti della scuola superiore “Isabella Morra” di Matera.
Ragazzi, sapete di essere stati baciati dalla fortuna, vero? Quella che ti fa amare la materia che insegna, quella che sa essere dolce e autorevole allo stesso tempo, quella che con la sua naturale empatia diventa anche la tua preziosa consigliera. Quel genere di insegnante, insomma, che ti ricorderai per tutta la vita.

ph: Giuseppe Paradiso

Ho avuto la fortuna di incontrarla per la nuova rubrica del mio blog, Un caffè con… per palare del suo nuovo libro.
La donna giusta è un punto di domanda.  E’ un’aspirazione. Talvolta è un’utopia. La donna giusta per me è una ricerca della persona, più che della donna.  E’ una ricerca dentro se stessi. Credo che possiamo definirci “giusti” quando siamo veramente soddisfatti di noi stessi.” mi spiega spalancando i suoi grandi occhi nocciola che si aprono come finestre sull’anima.

ph: Giuseppe Paradiso

Il libro si apre con una morte che paradossalmente segnerà un nuovo inizio. Monica, tornata con la famiglia nel paese natio per celebrare i funerali della nonna, scoprirà una verità che per tanto tempo le è stata celata. Un cuore inciso nella pietra con due nomi sarà la chiave di volta per iniziare così un viaggio nel passato alla ricerca dell’identità attraverso la conoscenza delle proprie radici.
“Il romanzo nasce da una storia vera, non autobiografica, che ho utilizzato per costruire personaggi, intrecci e vicende.”

ph: Giuseppe Paradiso

Una lente d’ingrandimento poggiata sulle emozioni umane: gioia, dolore, speranza, ubbidienza e trasgressione.
 “Mentre piangeva, sola, su quelle scale, pensava che lei avrebbe fatto di tutto per lui, mentre lui non riusciva a fare niente per lei. Era quello che la rattristava di più. Il peso diverso dell’amore.”

ph: Angela Mancini

I luoghi sono quelli del sud anche se non c’è mai una precisa connotazione geografica. Si parla più che altro di luoghi dell’anima. Un romanzo che vi terrà incollati dalla prima all’ultima pagina. Consigliatissimo!

ph: Angela Mancini